Decimoputzu (Deximuputzu in sardo) è un comune italiano di 4.350 abitanti della provincia del Sud Sardegna.Il paese è sito nella piana del Campidano di Cagliari, attraversato dal fiume Flumini Mannu.Il territorio di Decimoputzu era già abitato in epoca prenuragica e nuragica. Testimonianze più importanti di quel periodo sono i nuraghi di Monte Idda e Casteddu de Fanaris e la domus de janas in località Sant’Iroxi, nota come ”Tomba dei guerrieri”, dove sono state rinvenute 19 lame di spade e pugnali in rame arsenicale, risalenti alla più antica fase nuragica (Cultura di Bonnanaro, 1600 a.C. circa); sempre all’epoca nuragica si riferisce la testa in avorio di una statuetta di soldato miceneo (che confermerebbe gli scambi con le civiltà dell’Egeo) proveniente dalla località di Mitza Purdia, nonché il ripostiglio sul Monte Idda nelle vicinanze del nuraghe, dove furono scoperti vari oggetti in bronzo tra i quali diverse spade. Successivamente l’area venne frequentata da fenicio-punici, romani, vandali e bizantini. Le prime notizie dell’esistenza del borgo risalgono al 1089 come testimonianza della donazione da parte del giudice di Cagliari Orzocco Torchitorio I della chiesa di S. Georgii de Decimo all’Ordine di San Vittore di Marsiglia . Il toponimo Decimoputzu viene per la prima volta citato nel 1414 nelle forme di “Decimopozzo” o “Decimo Pupussi” quando il territorio era parte integrante della curatoria di Gippi che fece parte del giudicato di Cagliari prima e del Regno di Sardegna in seguito, durante il dominio aragonese-spagnolo, ove fu incorporato come feudo nell’Incontrada di Parte Gippi. Fece poi parte del marchesato di Villasor, feudo degli Alagon. Venne riscattato ai Da Silva – Alagon nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.Al 31-12-2015 i cittadini di nazionalità straniera costituivano il 3,1% della popolazione totale. Le nazionalità più rappresentate erano :La variante del sardo parlata a Decimoputzu è il campidanese occidentale.