Macomer (NU)
Latitudine: 40.2630
Longitudine: 8.7709
Popolazione: 9936
Superficie: 122,77
Densitá: 80,93
Edificata su un gradino di antiche rocce vulcaniche, Macomer è uno dei nodi commerciali più importanti della Sardegna dell’interno.
Cresciuto attorno alle vie di comunicazione - la Carlo Felice e la ferrovia, grazie alla sua condizione di importante nodo stradale e ferroviario, costituisce da tempo il centro commerciale, industriale e agricolo più articolato e consistente dell’interno della
Sardegna.
Il paese deve la sua anche fortuna all’agricoltura, all’allevamento, ai formaggi e alle piccole industrie, e conserva qualche traccia interessante del passato.
Abitato fin dalla più remota antichità in ripari sotto roccia (grotta s’Adde, subito a est della zona urbana, dove si rinvenne un idoletto femminile di tipo molto arcaico ora al Museo Nazionale Archeologico di Cagliari), per la sua eccezionale posizione strategica il sito di Macomèr meritò un’attenzione particolare sia da parte delle popolazioni nuragiche, che ne disseminarono il territorio di fortezze e insediamenti, sia da elementi punici, cui si dovrebbe l’attuale radice toponomastica con significato di «luogo alto», sia dai Romani, che ne fecero un passaggio stradale di capitale importanza attraverso una ricca zona di colonizzazione agricola.
È questa l’antica «Macopsissa», ricordata da Tolomeo, che sorgeva a nord ovest del moderno centro abitato e da cui passava la via che congiungeva Cagliari con Torres.
L’abitato di formazione meno recente si attesta lungo l’asse costituito dal corso Umberto I, lo ‘stradone’ tracciato alla fine dell’800, rettificando l’impianto urbanistico precedente, che rappresenta il prolungamento cittadino della statale 129.
La parrocchiale di San Pantaleo è un esempio di architettura gotica secentesca chiara ispirazione spagnola.
Sul piazzale della piccola chiesa di Santa Croce, la sera del 17 gennaio in occasione della festadi Sa Tuva, in onore di Sant’Antonio Abate viene acceso un grande falò.
Dintorni: non lontano dal centro, a poca distanza dalla strada Carlo Felice, una breve passeggiata porta fino al Nuraghe Santa
Barbara, dalla mole imponente che sovrasta una serie di torri minori e di bastioni.