Terralba, in provincia di Oristano è un vivace centro di produzione vinicola, disteso nella piana intensamente coltivata all’estremità sud ovest della bonifica di Arborèa.
Il toponimo Terralba trae origine dalle locuzioni latine “terra”, riferita al terreno e “alba“, bianca, riferita alla zona caratterizzata da una piana di terreno chiaro composto da argille biancheggianti ricoperte da uno strato di terra, sabbia e ghiaia spessa circa un paio di metri.
Nulla rimane dell’aspetto antico del borgo, che fu sede vescovile fino al 1503.
La parrocchiale di S.Pietro, costruita nel 1822 in forme tardobarocche, sorge sul luogo della distrutta cattedrale di S. Maria, edificata nel 1144 sul modello e forse dalle stesse maestranze di S. Giusta.
Il territorio di Terralba, grazie ai suoi fertili suoli sabbiosi, è stato abitato sin dal Neolitico; in particolare le testimonianze rinvenute in alcuni siti dislocati nelle campagne (tra i quali San Giovanni, San Ciriaco, Bau Angius) riportano alla Cultura di Ozieri.
Sebbene il terralbese offra anche numerose testimonianze della civiltà nuragica, la gran parte delle testimonianze conosciute risale al periodo della dominazione punica.