Teulada (SU)

Teulada

Teulada, con i suoi circa 4000 abitanti è comodamente disposta ad anfiteatro attorno alla chiesa della Vergine del Carmelo, di origine seicentesca.
Si trova a cavallo tra la costa del sud del Sulcis-Iglesiente e le montagne del Sulcis.

Nome risalente alla romana «Tegula» che qualche archeologo identifica con i ruderi posti nell’istmo che collega alla terraferma il capo Teulada, in area sottoposta a vincolo militare.
Fu abbandonata all’inizio del Medioevo, e  risorse, già in epoca moderna, nella località Sant’Isidoro per essere
trasferita, alla metà del sec. XVII per volere del feudatario, nell’attuale sito, con un nuovo nome tradotto da quello antico.
La costa frastagliata del comune di Teulada alterna promontori rocciosi che si tuffano a strapiombo sul mare a insenature dove si trovano calette con sabbia bianchissima e acque cristalline. Di notevole interesse paesaggistico e naturalistico sono lo stagno di Malfatano, il capo Malfatano e il capo Teulada
Il territorio di Teulada è frequentato dall’uomo fin dagli albori dell’epoca nuragica (cultura di Bonnanaro), come sembrano testimoniare i molti nuraghi sparsi un po’ in tutto il territorio comunale, e i resti di una fortificazione sull’Isola Rossa.
Fra gli edifici più rappresentativi della cittadina va segnalata la chiesa campestre di Sant’Isidoro del XVII secolo con l’omonima torre che sorge dove era anticamente situato il paese. 
Di rilievo anche la chiesetta di San Francesco, nel centro urbano, risalente alla prima metà del XVIII secolo, e la chiesa costruita a metà del Seicento della Beata Vergine del Carmelo (su Crammu in sardo campidanese) patrona del paese.