Laconi (Làconi in sardo) è un comune italiano di 1871 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna.Laconi sorge su un costone dell’altipiano del Sarcidano, la sua altitudine varia dai circa 500 ai della stazione ferroviaria. Il suo vasto territorio che si estende per quasi è tra i più vari e ricchi dal punto di vista naturalistico e geologico della Sardegna. Il comune comprende tre frazioni: “Crastu”, posta nella parte pianeggiante del territorio, “S. Sofia” e “Su Lau”, che si trovano sull’altipiano del Sarcidano. Il territorio di Laconi conserva ancora vaste porzioni di bosco e possiede decine di sorgenti.Le tracce più antiche della presenza dell’uomo nel territorio di Laconi appartengono al Neolitico Antico (6000-4500 a.C.). I ritrovamenti effettuati nelle numerose spelonche, evidenziano lo stanziamento di gruppi di cacciatori: ne sono una prova i reperti rinvenuti nella “Grotta Leòri” e a “Sa Spilunca Manna”. Tra la fine del neolitico e l’inizio dell’Età dei metalli (3700-2400 a.C.), quando prende piede l’agricoltura e l’allevamento, prendono vita le prime forme di insediamento permanente attraverso villaggi di capanne testimoniati dai resti presenti a Sarcidanu, Monte Feurrèddu, e a Cirquìttus. Le testimonianze del periodo successivo (2500-1800 a.C.) sono affidate ai numerosi menhir presenti nelle campagne di Laconi. La Civiltà nuragica, così come in tutta la Sardegna, ha lasciato i segni più evidenti della presenza dell’uomo. Il numero di nuraghi presenti evidenzia l’importanza del territorio nell’antichità. Oltre ad un cospicuo numero di nuraghi, sono presenti le domus de janas di Is Mureddas, Cirquittus, ”Pranu ‘e Arranas e di Pranu Corongiu”. L’importanza strategica del luogo oltre ad essere evidenziata dai numerosi nuraghi è confermata dai resti di una fortificazione Cartaginese del V secolo a.C. A partire dall’anno 238 a.C. è possibile trovare i segni della presenza dei Romani. Anche l’etimologia del nome Laconi, seppur non certa ma probabile, sottolinea l’importanza del luogo: risalirebbe infatti al sardo preromano lacana, ovvero “confine o limite”. Laconi viene citata la prima volta su documenti scritti in epoca bizantina (XI e XII secolo), quando la Sardegna è divisa in “Giudicati”. Proprio da Laconi proveniva la potente famiglia dei Lacon, che dette origine a numerose casate giudicali (Lacon-Gunale, Lacon-Serra, Lacon-Zori, Lacon-Massa). Il 24 gennaio 1388 giungono a Laconi i rappresentanti per la firma della pace tra Arborensi e Aragonesi. Nel 1421 Alfonso II d’Aragona affida Laconi, Genoni e Nuragus a Giovanni De Sena. Dal 1479 il governo passa ad Enrico Enriquez, permettendo la nascita del marchesato dei Castelvì. Nella notte fra il 20 e 21 giugno del 1668 Agostino di Castelvì viene assassinato, e successivamente Francesca Zatrillas di Siete Fuentes, rimasta vedova, si risposa con Silvestro Aymerich Nel 1733 dopo alterne vicende (fronda sarda – Camarassa), divenne marchese Giuseppe Aymerich figlio di Caterina Castelvì moglie di Gabriele Aymerich. Tra gli anni trenta e quaranta del secolo XIX, il feudo (e così molti altri) fu riscattato dal fisco, ponendo così fine al marchesato e al feudalesimo in Sardegna. Nel 1870 Laconi viene costruita la strada statale permettendo lo sviluppo economico della zona. Il 1º aprile 1889 con l’apertura all’esercizio della tratta ferroviaria a scartamento ridotto Isili – Meana Sardo facente parte della linea Isili-Sorgono delle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, Laconi è raggiunta dalla ferrovia, dal 2010 gestita dall’ARST e attiva, dal 1997, solo per il servizio turistico Trenino Verde. Nel 1927 Laconi passa dalla provincia di Cagliari alla neonata Provincia di Nuoro. Con delibera comunale nell’agosto del 1999, anche a seguito di un referendum popolare nel quale i sì furono il 94%, si chiese il passaggio alla provincia di Oristano. Conseguentemente, ai sensi della Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003, che ha ridefinito le circoscrizioni delle nuove province sarde, il comune è passato alla Provincia di Oristano.* Palazzo Aymerich* Castello AymerichLa variante del sardo parlata a Laconi è il barbaricino centrale.*Museo della statuaria preistorica in Sardegna, ospitato presso il Palazzo AymerichIl comune è attraversato dalla ferrovia Isili-Sorgono, linea a scartamento ridotto in uso dal 1997 per esclusivi scopi turistici legati al servizio Trenino Verde dell’ARST. Tre gli scali presenti nel territorio: si tratta delle stazioni di Laconi e Funtanamela e della fermata di Su Lau, utilizzate prevalentemente in periodo estivo.