Orosei (NU)
Latitudine: 40.3808
Longitudine: 9.6939
Popolazione: 7081
Superficie: 91,00
Densitá: 77,82
Orosei è il capoluogo storico della Baronia omonima, che si adagia, fra il mare e le falde orientali del monte Tuttavista, nella fertile piana formata dalla foce del fiume Cedrino chiamata generalmente "Valle del Cedrino".
La presenza del Fiume Cedrino ha da sempre reso la piana alluvionale particolarmente fertile, ma anche caratterizzato l'area da esondazioni alluvionali e piene, spesso ripetute.
Di forma compatta e irregolare Orosei si articola attorno ai due fulcri urbanistici rappresentati dalle interessanti piazze del Popolo e Asproni.
Il paese conserva numerose architetture civili e religiose che ricordano l’importante ruolo amministrativo e commerciale svolto nel passato.
Il suo territorio è ricco di tracce preistoriche, costituite da ben 17 nuraghi e 6 villaggi nuragici. Mancano tracce della presenza feniciopunica (attestata invece nei vicini Galtellì e Serra Òrrios), mentre quella romana, documentata già da frammenti ceramici risalenti al III-II sec. a.C., si consolidò in età augustea e soprattutto tardoimperiale, come è provato dalla recente individuazione di sei piccoli centri rurali di quell’epoca.
La formazione del borgo, con l'edificazione di torri e mura risale presumibilmente all’alto Medioevo, sebbene i primi documenti risalgano al sec. XI.
Orosei crebbe d’importanza soprattutto nel sec. XIV, per il suo castello baluardo, insieme a quello di Galtellì, del confine meridionale del giudicato di Gallura e per il suo porto, punto nevralgico per le relazioni commerciali con la penisola italiana.
Particolari privilegi mercantili vi godettero i Pisani, la cui presenza è documentata dalla costruzione di un buon numero di chiesette campestri e urbane, e dall’adozione da parte del Comune degli statuti civili di Pisa.
Le continue scorrerie dei pirati barbareschi, il persistente flagello della malaria e la progressiva diminuzione del traffico marittimo (le ricorrenti alluvioni del Cedrino finirono per provocare la colmatura dell’antico porto) ne determinarono la successiva decadenza, che solo in tempi relativamente recenti si iniziò a contrastare: con la costruzione nel 1876 del ponte sul fiume e con l’avvio, nei primi anni del Novecento, della bonifica della bassa valle del Cedrino, mediante la costruzione degli argini e le prime opere di canalizzazione della piana.