Senorbì (SU)
Latitudine: 39.5361
Longitudine: 9.1311
Popolazione: 4867
Superficie: 34,29
Densitá: 141,94
Senorbì con i suoi circa 4000 abitanti, è un centro di rilevante importanza rurale.
Il borgo è stato nel Medioevo capoluogo della curatoria di Trexenta.
Il territorio di Senorbì si distende su un pianoro leggermente ondulato in cui sono presenti due corsi d'acqua: il rio Santu Teru e il rio Cardaxius, che confluiscono in corrispondenza del ponte sulla Strada statale 547 che conduce a Sant'Andrea Frius.
La zona di Senorbì, e della Trexenta più in generale, fu abitata già in età prenuragica. Il ritrovamento della celebre Mater Mediterranea, idoletto cicladico del III millennio a.C. rappresentante la dea madre, testimonia anche gli scambi avvenuti con le civiltà protostoriche più evolute del periodo, come quella delle isole Cicladi.
Durante il periodo nuragico il territorio fu abitato con continuità. Probabilmente furono numerosi i nuraghi presenti nel territorio in quell'epoca anche se nell'agro di Senorbì ad oggi sono rimasti visibili solamente tre nuraghi: a Sisini, sul piccolo colle di Simieri e sul monte Uda.
Al centro dell’abitato, disposto a struttura radiale articolata attorno alla piazza S. Antonio, si erge la parrocchiale di S. Barbara che, delle originarie strutture tardogotiche, conserva il campanile a base quadrata, il completamento dell’edificio, avvenuto nel ’600 inoltrato con la costruzione delle cupole protese su alti tamburi, gli ha conferito un aspetto insolito nell’architettura religiosa della zona.